Tutti i bambini sono stretti a capannello al centro del campo assieme al maestro allenatore, hanno sovrapposto le loro mani una sull’altra non senza fare a gara a chi sta per primo, ora le mani sono strette e c’è finalmente un attimo di silenzio.
Ci chiediamo come è andato l’allenamento e come è andata la partita, quali problemi ci sono stati, quali litigi, come sono stati affrontati o se c’è ancora qualcosa da risolvere, come possiamo migliorarci la prossima volta. Ora è il momento di chiudere il cerchio e di andare a fare merenda, e poi tornare a casa.
Niente va lasciato in sospeso.
Oggi abbiamo parlato di Pelè, un bambino brasiliano povero diventato famoso da grande grazie al suo modo di giocare a pallone. Una volta in Nigeria c’era una guerra e Pelè c’è andato a fare una partita e gli uomini hanno deciso di sospendere la guerra per guardare Pelè giocare a calcio.
Abbiamo fatto riscaldamento, stretching e poi, soprattutto, la partita.
I bambini hanno corso, esultato, gioito, pianto, si sono arrabbiati, hanno litigato, hanno parlato, hanno fatto pace. Qualcuno ha vinto, qualcuno ha perso, qualcuno era più felice, qualcuno imbronciato.
Alla fine eravamo tutti al centro.
“Chi sono i Leoni?!” chiede il maestro allenatore. Tutte le mani si sollevano al cielo all’unisono e un urlo corale risponde: “Siamo Noiiiii!!!!”
Ogni nostro allenamento si chiude così. Ci alleniamo a rispettare i compagni di squadra e gli avversari. Ci alleniamo a crescere e a fare dello sport uno spazio ed un tempo di bellezza per noi e per gli altri.
Siamo i Leoni del Bosco.
La squadra di calcio della #PiccolaPolis e dell’#AssociazioneAsilonelBoscoAPS.


